Presentati

Mi chiamo Thomas Alisi, in una vita precedente ero un docente universitario e insegnavo progettazione multimediale a ingegneria, oltre ad organizzare un master in multimedia content design e fare ricerca in ambito semantic web e digital libraries. Ero anche un commuter e ogni 15 giorni prendevo un aereo per Londra, dove andavo a trascorrere i fine settimana insieme alla mia fidanzata di allora. Poi un giorno ho realizzato che il mio impegno non avrebbe mai portato i frutti che attendevo, principalmente a causa dell’impossibile stasi del sistema burocratico amministrativo e dei vincoli che questo comporta. Ho quindi deciso di prendere in mano la mia vita, ho azzerato gli anni di esperienza per cominciare da capo in Inghilterra dove per due anni ho portato avanti la mia professionalità di project manager – vincendo anche la prestigiosa Gold Pencil al One Show con l’agenzia che mi rappresentava – e nello stesso tempo spingendo il mio personale progetto di ricerca, riuscendo a vincere il primo Working Capital Tour di Telecom Italia. Adesso quello che inizialmente era solamente una idea un po’ matta, sta diventando una startup, alla quale sto dedicando ogni briciolo di energia che mio figlio, appena nato, mi concede.

website: http://tom.londondroids.com/
twitter: @grudelsud

 

Presenta il tuo progetto

Analizzare come un’idea si forma nella rete, e si diffonde attraverso i mezzi a disposizione nel tempo e nello spazio. Comprendere quanto un concetto espresso in forma digitale sia destinato a consolidarsi e trasmettersi fino a raggiungere luoghi fisici, e quindi stabilire una tendenza, oppure sgonfiarsi fino a sparire. Per effettuare questa analisi sono necessarie doti diverse: la capacità di un linguista per comprendere il significato di un testo, di un sociologo per analizzare i movimenti delle masse e di un analista per predirre le tendenze, il tutto affiancato da enormi capacità di calcolo, vista la vasta quantità di informazione prodotta ogni istante dai social media.

 

Quale pensi che sia il rapporto tra moda e tecnologia e come pensi che evolverà nel corso dei prossimi anni?

Lo spazio che separa la produzione di un piccolo atelier artigianale dall’imposizione di uno stile dettato dai brand internazionali è del tutto equivalente a quello che intercorre tra lo sviluppatore indipendente di applicazioni per mobile e i colossi americani del settore tecnologico. La principale differenza tra i due settori consiste nel fatto che ancora la moda non ha pienamente afferrato quanto possa facilmente avere accesso ai mezzi di sviluppo e comunicazione ad ogni livello, e quindi competere ad armi pari indipendentemente dalla disponibilità di risorse economiche. I prossimi anni vedranno una crescita di questa consapevolezza e quindi un eccitante travaso di creatività artistica diretto verso la rete e i suoi mezzi.

 

Quale pensi che sarà il futuro della moda?

Un naturale bilanciamento tra globalizzazione e sostenibilità. Da un lato si ha la reale possibilità di raggiungere ogni mercato e tenersi costantemente aggiornati sulle ultime tendenze, dal lato opposto è indispensabile ripensare il sistema di produzione per poterlo rendere affine alle disponibilità di risorse del pianeta. “go green” è uno slogan che ormai non è sufficiente: è necessario riorganizzare completamente la struttura economica mondiale e la moda è uno dei settori fondamentali del sistema, insieme a tecnologie, alimenti e servizi.

 

Il tema di questa edizione di FashionCamp è rEvolution: cosa significa per te? 

Siamo ad un passo dal fallimento del sistema economico e finanziario mondiale: le nazioni “ricche” che non sono oppresse dal debito pubblico hanno comunque abusato per decenni del credito privato e degli strumenti finanziari responsabili di questa situazione. Il rinnovamento del sistema che abbiamo conosciuto e vissuto durante gli ultimi 50 anni è un’opportunità che non capita ad ogni generazione: stiamo affrontando anni difficili, del tutto equivalenti ad una guerra mondiale, ma senza eserciti e campi di battaglia; anni in cui avremo la possibilità di ripensare e ricostruire le fondamenta di un sistema più giusto e sostenibile per l’intera popolazione di questo pianeta. Ditemi se questa non è una rivoluzione.

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