Presentati
Mi piace definirmi con il neologismo journogger (= journalist + blogger) che in una sola parola racconta una storia, quella di quando la mia passione per la scrittura ha incontrato la connessione 56K del pc che utilizzavo in condivisione con mia sorella. Da quel folgorante incontro, di anni ne sono passati 9, oggi ho un pc tutto mio, una scattante linea adsl, la connessione flat sul cellulare, una passione smodata per le borse e per i viaggi; ho un marito, un cane, un tesserino da giornalista pubblicista e non ho più il piercing alla lingua. Scrivo sul web di moda, tendenze e celebrità, sono beauty editor per la carta stampata, ho scritto un manuale pocket su cosmesi e bellezza e ho lanciato insieme a mia sorella (sì, quella del pc in condivisione) il free press al femminile Spray Magazine e il blog Beauty&theCity. Vivo a Catania, sono multitasking per natura, adoro partire, ma anche ritornare, quando non scrivo, leggo, faccio troppo tardi la sera, gioco con il mio cane, gironzolo per negozi e profumerie e mi riprometto di non spendere quanto ho speso il mese precedente. Infatti spendo di più. Nella mia lista dei piaceri della vita ci sono: cucinare per chi amo, cantare in macchina con il vento che entra dai finestrini, la granita di gelsi e fare shopping. Colleziono teiere, ho la fissa per i nani da giardino e le candele e sogno un mondo dove le persone siano meno str****

Presenta il tuo blog/la tua attività
La mia presenza al FashionCamp è polivalente: in veste di blogger di moda per Modablog.girlpower, beauty blogger per Beauty&theCity e Direttore Responsabile della rivista Spray Magazine; se l’identità 2.0 dei primi due è chiara, per Spray è d’obbligo una precisazione: Spray è un free magazine cartaceo, ma la sua natura non tradisce le premesse. La scommessa editoriale che tre anni fa è approdata sul mercato, fortemente voluta da me e Sonia, è una rivista che crede e riconosce le grandi potenzialità della rete e guarda al web come una continua fucina di idee, è un magazine di moda, bellezza, lifestyle e design che offre visibilità a giovani designer, fotografi, talenti emergenti che sul web hanno trovato la loro vetrina; non a caso la redazione, tutta al femminile, è composta da travel blogger, food blogger, web editor e giornalisti in costante ricerca, per offrire ai lettori sempre un prodotto fresco e originale. A garanzia della sua natura social, Spray oltre alle 15 mila copie distribuite sul territorio è anche presente sui network di MySpace, Facebook e Twitter per un’interazione costante e partecipata con i suoi lettori e ogni numero è sfogliabile on line attraverso il sito ufficiale www.spraymagazine.it

Quale pensi che sia il rapporto tra moda e tecnologia?
Imprescindibile è la parola che mi viene subito in mente per definire questo rapporto; anche se non tutti ne sanno sfruttare le potenzialità. Assolutamente sì a tutto ciò che concede di essere sempre connessi con la rete, tablet, smartphone, iPad e ogni sorta di diavoleria tecnologica permetta di abbattere i limiti spazi-temporali e raccontare in diretta una sfilata o fare il resoconto di un press day. Sì alla democratica espressione delle proprie idee: se l’ultima collezione di Miuccia Prada la reputo una ‘ciofeca’ oggi posso metterlo nero su bianco e cliccare ‘pubblica’ per vedere il mio parere on-line (anche se non è detto che interessi a qualcuno); No invece all’uso marchettaro dei blog come vetrine per le aziende, altrimenti c’è il rischio che la rete perda identità, si spogli della sua principale caratteristica ovvero l’indipendenza e che la tecnologia sia uno strumento in più per alimentare il solito circolo vizioso.

Quale pensi che sarà il futuro della moda?
Più che un pensiero il mio è un auspicio, ovvero che ci si cominci a guardare intorno offrendo spazio a chi lo merita, dando opportunità ai giovani talenti che spesso perdono l’entusiasmo di fare perché non hanno l’opportunità di esprimersi; qualche giorno fa mi ha colpito molto lo status su Facebook di una talentuosa designer, Narcysa Retrò Chic, “Comprare handmade da un designer emergente, non è cosa semplice. Lontani dagli stereotipi e dal “socially accepted” è una scelta che mette completamente in gioco la nostra capacità di cernita e il nostro gusto. Ed è per questo che la maggior parte della gente compra oggetti di brand conosciuti per i quali è disposta a spendere cifre esorbitanti! Perché è facile rimanere in mezzo al gregge anziché uscirne fuori.”

Alla luce di queste parole, se il fashion system non cambia, cambiamo noi e dirigiamo altrove i nostri consumi: ne guadagneremo senza dubbio in unicità!

Hai già partecipato al FashionCamp nel 2010. Ci racconti qualcosa sulla tua esperienza al camp?
La mia è stata una meravigliosa esperienza che mi ha arricchito dal punto di vista sia umano che professionale: ho dato un volto a contatti fino ad allora solo virtuali, ho conosciuto colleghi, rappresentanti di grandi aziende, ho toccato con mano le creazioni di designer con i quali ho in seguito intrapreso collaborazioni, ho consolidato rapporti professionali e cosa principale: mi sono divertita. Ecco perchè l’anno scorso c’ero e anche quest’anno ci sarò! :)

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