Presentati
Mi chiamo Tanja Dordevic e sono nata in Serbia. Sono una giornalista freelance, fashion blogger e ho una Laurea in Scienze Politiche. Sono arrivata a Milano 5 anni fa e mi sono innamorata di questa meravigliosa città. Il mio look è casual, il mio motto è “un’idea al giorno” e la mia missione è dimostrare quanto sia importante comunicare la moda. Ho una passione per la fotografia e le illustrazioni relative al mondo di moda. Dimenticavo: amo la musica di Charlotte Gainsbourg.

Presenta il tuo blog/la tua attività
Il mio blog www.milanice.com è nato nel 2007 e rappresenta  un punto di riferimento per gli appassionati di  moda, design, lifestyle e tutte le cose belle che offre la città di Milano. ‘All Nice in Milan’ è un altro modo di presentare il mio blog che offre spazio ai giovani designer, a nuove iniziative, e a fotografi emergenti. Tra’altro, il sito raccoglie più di mille fotografie di diversi fotografi che amano Milano. Da www.milanice.com nasce www.style.rs un altro sito web con la veste di una vera e propria testata on-line.

Quale pensi che sia il rapporto tra moda e tecnologia?
Ottimo. La tecnologia è una opportunità  di ausilio in qualsiasi settore. Quando parliamo di comunicare la moda oggi, grazie al web 2.0, si fa tutto più veloce e più facile. Il rapporto tra prodotto e consumatore è vissuto in una modalità strettamente interattiva. Penso che internet sia davvero una cosa stimolante. I giornalisti non sono più gli unici ad esprimere la loro opinione. I veri critici delle nuove tendenze sono i fashion bloggers ed abbiamo sempre più nuovi utenti internet che diffondono i loro gusti e stile. Sembra che il monopolio dei grandi stilisti sia ormai tramontato.

Quale pensi che sarà il futuro della moda?
Secondo lo studio ‘Fashion Futures 2025 project‘ ci sono 4 scenari possibili (Slow is Beautiful , Community Couture, Techno-Chic , Patchwork Planet ) che, oltre al design, descrivono la produzione, la vendita al dettaglio, la pubblicità ed altre componenti. Mi auguro che prevalga il primo ‘lento e bello’ che significa smettere di produrre un gran numero di collezioni stagionali e cominciare a produrre un abbigliamento ‘intelligente’. Gli autori di questo scenario prevedono, inoltre, un significativo aumento d’interesse per l’abbigliamento di seconda mano e produzione di indumenti rivenienti da materiali organici.

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