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Sono nata mentre faceva goal la Juventus, una domenica di febbraio e ho varcato la soglia di uno stadio a 3 anni appena e da quel giorno sono stata folgorata. La mia vita è legata a doppio filo con il mondo del calcio e da 14 anni ho la fortuna e il privilegio di poterci lavorare quotidianamente. In testa alla classifica del mio cuore a parimerito con il pallone c’è la moda. Anche quella una passione che mi porto dietro sin da piccola, quando credevo che mia mamma fosse una Charlie’s Angels per via degli stivali alti e l’acconciatura alla Farrah Fawcett. Ho sempre scelto maniacalmente cosa mettermi persino per andare all’asilo dove il mio outfit preferito era quello da pioggia con galoches e mantellina in tela cerata. Il mio amore incondizionato è per gli stivali però. Ne ho 14 paia e non smetterei mai di comprarli e credo proprio che non lo farò! Ho persino detto al mio fidanzato che nel caso in cui volesse chiedermi di sposarlo, dovrebbe farlo sì in ginocchio, ma tirando fuori una enorme scatola di Louboutin.

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Sono giornalista professionista d 7 anni ho lavorato a Sky TG24 e Sky Sport, ora sono contributor per Goal.com un portale internazionale tradotto in 21 lingue e mi occupo della cronaca per i quotidiani locali del Gruppo L’Espresso Repubblica. Da settembre 2010 sono stata coinvolta nel progetto fashionblabla di Arianna Chieli avendo così l’opportunità di tradurre in parole la mia attitudine fashion. Mi occupo dei reportage delle sfilate seguendo tutte le settimane della moda.

Quale pensi che sia il rapporto tra moda e tecnologia?
La moda non può prescindere dalla tecnologia sia per quello che riguarda la ricerca della composizione di nuovi tessuti e nuovi tagli, e maggiormente per quello che riguarda la comunicazione. Internet e gli smartphone hanno rivoluzionato la tempistica della comunicazione, rendendo tutto fruibile in real time. Se da un lato questo ha spazzato via la magia dell’attesa, dall’altro ha spronato le maisons a “darsi una mossa” perdendo quel monopolio che avevano nel trasmettere il proprio credo. Sono una patita dell’e-commerce e penso che anche questa sia una forma di shopping che prenderà sempre di più il sopravvento soprattutto quando si è alla ricerca di capi unici, rari, difficilmente reperibili nelle boutiques o nei monomarca. Un capitolo spinoso per me sono i bloggers. Nel senso che l’esercito dei liberi pensatori andrebbe un po’ disciplinato, soprattutto in occasione degli eventi e delle sfilate. Alcuni sono preparatissimi e hanno avuto idee innovative, altri (la maggioranza) seguono un trend senza in realtà apportare nulla di nuovo alla comunicazione, ma portando via uno spazio ‘fisico’ all’interno delle location dei defilé. E fare a spintoni da Dolce & Gabbana non è una cosa che mi esalti particolarmente. Ma non vorrei passare da antica o da giornalista snob. Sono pro qualsiasi innovazione, purché sia realmente un’innovazione. Quando diventa prodotto di massa, sarebbe meglio fare dei distinguo. Un’altra cosa interessante sarà l’avvento dei televisori in 3D. Finalmente si potrà avere la percezione della fluidità di certi chiffon o la morbidezza dei filati di cashmere.

Quale pensi che sarà il futuro della moda?
La moda è già di per sé proiettata nel futuro sempre. Basta pensare che stiamo già parlando dell’estate 2012 quando è appena finito l’inverno 2010-2011. Come dicevo in precedenza, credo che l’e-commerce prenderà sempre più piede, cambierà quindi il modo di fare shopping che verrà stravolto. Anche se il piacere di farsi una passeggiata a guardare le vetrine nessuno ha il diritto di togliercelo.

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