Presentati
Mi chiamo Anna, ho 28 anni e vivo a Parma. Mi sono diplomata in Grafica pubblicitaria nel 2001 e dopo ho seguito diversi corsi, uno diverso dall’altro: scultura a Bologna, regia cinematografica a Firenze, corsi di ceramica, teatro e vetrinista. Detto così potrei sembrare pazza, ma questo percorso formativo alquanto variegato è solo una prova di quanto io sia interessata a molteplici forme d’arte.
Tutto ciò che è inerente alla creatività e all’uso di materiali alternativi mi interessa ed è da questa continua voglia di scoprire cose nuove che nel 2009 è nato ALCHEO “Accessori e Ricerca Creativa”.
Da due anni lavoravo in società con mio fratello (che gestisce due portali di vendita online di accessori per computer) e ho pensato fosse il momento di creare qualcosa di mio, di particolare, che potesse unire la rapidità dell’acquisto online, la creatività di diverse persone e la mia voglia di ‘ricerca’.

Presenta la tua attività
La mia  attività nasce come ramo aziendale alternativo dalla società DEALERPOINT SRL che gestisco insieme a mio fratello.Nel 2009 dopo diversi mesi di modifiche, bozze e foto (quella seduta sull’armadio in home page sono io) prende vita il mio portale di vendita: http://alcheo.it/. Ho cominciato cercando persone da far entrare nella vendita online che non avessero una distribuzione in Italia e acquistando direttamente alcune collezioni, ho poi cercato di andare in giro per fiere di settore a proporre il mio progetto. Alcuni hanno accolto con entusiasmo l’idea, altri, colti dallo scetticismo che ancora caratterizza la vendita online, hanno rifiutato la proposta.
Ma questo atteggiamento negativo non mi ha scoraggiato, ora che ho trovato diversi collaboratori che credono nella mia idea posso pensare al futuro e impostare il lavoro da fare in un’ottica nuova e più positiva.
Nel 2011 abbiamo in programma un rinnovamento della veste grafica di ALCHEO per rendere più scorrevole la navigazione, una photogallery dedicata alla presentazione prodotti ancora più ricca e tanti altri cambiamenti di cui non posso ancora parlare, ma che renderanno il sito ancora più accattivante.
Quando sono partita con la mia idea avevo in mente un portale ‘molto artistico’ e poco indirizzato alla vendita. Ora vorrei che diventasse una grande vetrina, con una selezione attenta delle proposte, in modo da dare visibilità e spazio a chi vuole provare a vendere le proprie creazioni.
Io mi occupo dei contatti con i collaboratori, della presentazione dei prodotti (foto-scheda ecc.) e mi impegno a promuovere gli accessori che mi vengono affidati, sono sempre alla ricerca di nuovi creativi e magari questa intervista mi darà l’occasione di conoscerne di nuovi, chi lo sa.

Quali pensa che sia il rapporto tra moda e tecnologia?
Penso che le distanze tra questi due mondi negli ultimi anni si siano assottigliate notevolmente e che anche i grandi marchi un tempo indirizzati solo a una classe elitaria abbiano capito l’importanza della condivisione, della velocità della rete, delle persone.
Ormai tutti, chi prima, chi dopo hanno aperto il loro online store all’interno del proprio sito: Roberto Cavalli, Versace, Pucci, Alberta Ferretti, Armani, Dolce e Gabbana, Marni, Vivienne Westwood ecc. permettono la visione in tempo reale delle sfilate, ti invitano alla loro pagina Facebook, Twitter. Insomma penso che anche chi cercava di mantenere un’esclusività e un distacco dal mondo virtuale abbia ormai capito che in una realtà in cui tutto è globalizzato e veloce anche la moda debba usufruire di questa possibilità e adattarsi alle esigenze dei consumatori.
Diversi fattori hanno contribuito a questo cambiamento, penso alla crisi globale che ha costretto tutti a ridisegnare i propri schemi mentali e a rivalutare logiche di mercato ormai logore, penso all’importanza dei blog di moda, forse odiati dagli addetti ai lavori, ma tanto amati dalle ‘fashion victims’ di tutto il mondo.
Ecco, in questo caso la mia opinione a riguardo è alquanto fumosa perché pur seguendo diverse blogger di moda e apprezzando alcuni post, spesso mi ritrovo a chiedermi a cosa serva una quantità così spropositata di blog tutti uguali e con pochi contenuti, ma la mia è solo una considerazione personale, ammetto di non essermi applicata a fondo nella materia, quindi non posso esprimere un giudizio completo.

Quale pensi che sarà il futuro della moda?
Questa è una domanda molto complicata, ma nel mio piccolo ho potuto parlare dell’argomento con colleghi e persone con le quali collaboro e forse il futuro della moda è racchiuso nell’innovazione e l’apertura alle nuove tecnologie e alla ricerca del prodotto di qualità.
Forse non si è arrivati ancora al punto di essere saturi dell’infinita offerta di prodotti che ci propone la rete proprio perché è un territorio relativamente nuovo, ma forse di un ramo molto importante della moda sì.
Sto parlando del low cost: siamo sommersi da queste catene che ci rendono consumatori seriali, soddisfatti per il portafoglio, ma non forse per la qualità di ciò che abbiamo acquistato; possiamo andare a Vienna, Roma o Parigi e trovare gli stessi prodotti, un po’ come andare da McDonald’s in un qualsiasi paese del mondo e avere la sicurezza di mangiare lo stesso panino con lo stesso sapore.
Queste formule ripetute, le catene, non le ho mai apprezzate del tutto perché, pur frequentandole, mi rendo conto che sono lo specchio di una società che sta perdendo poco a poco la propria individualità.
Una volta ho letto in un articolo questa frase: “cosa c’è di peggio che andare in un locale e avere il vestito uguale ad un’altra persona?” ecco, ora, guardandomi in giro mi rendo conto di quanto questo frivolo terrore sia giustificato.
Forse il futuro sta in una via di mezzo, tra l’innovazione e la qualità dei prodotti proposti sul mercato.

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