Webelieveinstyle

Presentati
Nonostante gli studi mi abbiano portato a conseguire una laurea in un settore lontano dalla moda, sono infatti laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Psicoterapia, dal 1995 ho dato voce a quella che era una passione iniziando a scrivere per diverse testate del settore, in particolare per il mensile Donna, e diventando fashion director del trimestrale bilingue Label. Ho scritto per il sito online di GQ Italia, per L’Uomo Vogue, MF Fashion, EFF, Activa, Otto e mezzo, bellomag.com, www.ashadedviewonfashion.com, labelmag.com, manchic.com. Dal 2005 scrivo di moda per la free-press Made05 e dal novembre 2006 ne sono diventato fashion editor, mantenendo la posizione di caporedattore moda anche nel recente cambio societario che ha portato la testata a chiamarsi Made With Style. Per un anno ha curato anche lo speciale Fashion Report in formato tabloid, poi il nuovo format Qbik distribuito a Pitti a gennaio 2010.
Collaboro con Velvet, oltre che con il sito di Modem , mentre nel 2009 sono diventato anche editor at large di www.dapasserella.it, oltre ad avere un mio blog,  lepilloledistefano.menstyle.it, uno dei blog in evidenza del sito Menstyle.it della Condé Nast Italia, proprio grazie a questo a giugno 2009  Maria Luisa Frisa e Pitti Immagine di Firenze mi hanno invitato a partecipare all’evento Pitti People, in cui alcuni coolhunter e blogger italiani -me fra questi- hanno fotografato i partecipanti, rendendoli con le loro foto parte integrante dell’installazione costruita all’interno della Fortezza da Basso. L’esperienza si è ripetuta nel gennaio 2010, quando ho partecipato –con interviste ad esponenti del settore- al ‘Bla bla bla’, inserito all’interno dell’allestimento creato per Pitti da Patricia Urquiola.
Per il blog sono stato invitato, sempre a gennaio 2010, a partecipare alla manifestazione Fashion On Paper 1, organizzata da AltaRoma e tenutasi durante le giornate della moda romana.
Occasionalmente stylist (per alcuni servizi per Made, ma anche per Aut, Look…), ho partecipato in questa veste alla realizzazione ad Hong Kong nel 2005 del catalogo per il lancio della linea My God! e sono stato uno dei professionisti della moda chiamati da Angelo Caroli, nome importante del vintage in Italia, a curare lo styling della sfilata dei trent’anni di A.N.G.E.L.O. a dicembre 2008. Dall’ottobre 2006 insegno Editoria della Moda allo Ied di Milano, prima nei master, poi anche nel triennio di Fashion Communication, portando come relatore alcuni studenti in tesi, da gennaio 2007 (e fino a febbraio 2010) anche all’Accademia del Lusso di Milano e dallo stesso anno ho una docenza  nel corso di Fashion anche all’ISIA di Faenza (Ra).
Un progetto di tesi nell’ambito dei master di Fashion Communication, Fashion Design e Fashion Marketing dello Ied, tenuto con Andrea Batilla, direttore della scuola, e con Anna Dello Russo, prestigioso fashion director e creative consultant di Vogue Nippon, è diventato “Fashion Academy”, programma/reality trasmesso fra gennaio e febbraio da bonsai.tv e alice.tv.
Sul blog mi definisco a pop archaelogist, a commited fashion enthusiast and a style searcher e penso che la definizione mi calzi bene.

Cosa racconti al FC?

Vi racconterò, anzi vi racconteremo perchè ci sarà anche Andrea Ferrato che con me cura questo nuovo progetto, che cos’è Webelieveinstyle
Una webzine che nasce da una personale esigenza di raccontare la mia passione per la moda attraverso canali e mezzi diversi da quelli che uso abitualmente. Sicuramente ci sarà spazio per contenuti scritti, ma i media preferiti sono altri, la scrittura sarà solo a corredo di questi, ho deciso ad esempio di collaborare con il mondo dell’illustrazione, ma anche con quello della musica, per dare voce ai trend di stagione o a piccoli shooting fotografici illustrati, e di utilizzare il mondo del video. Ci sarà sia un apporccio più intimo, che riprende il concetto della ‘pillola di Stefano’, ma anche incontri con personaggi della moda, insider, non solo necessariamente stilisti, e il coinvolgimento del mondo dei social network. www.webelieveinstyle.it sarà un luogo sì per fashion addict, ma dove cercheremo di trasmettere anche gli aspetti più profondi e meno di superficie della moda, con uno spirito critico ed un punto di osservazione che è il mio, quello di un appassionato di moda, che l’ha vissuta in questi anni da esperto, docente, redattore di giornali indipendenti, con incursioni nel mondo mainstream. Conscio che le nuove tecnologie, i nuovi canali legati al web possano essere molto validi nel raccontare il fashion system, ma anche, perchè no?, favorire un ricambio generazionale.

Come vivi il rapporto tra moda e nuove tecnologie

Ho l’impressione che la moda e il web abbiano avuto un iniziale diffidenza, obiettivamente a parte sparute realtà, style.com e Hint, il web non è stato vissuto dai fashion addict in maniera intensa. Io stesso ho sempre apprezzato internet, ma mai preferendolo alla carta stampata, che amo moltissimo, non a caso insegno anche editoria della moda e sono un collezionista dei giornali. Poi però il successo dei blog tematici e l’arrivo di nuovi social network ha sicuramente favorito un netto avvicinamento dei due mondi. Forse non tutte le realtà mainstream ci credono, però se sono molti i marchi a trasmettere le loro sfilate in diretta via web, se è vero che un sito come quello di C’N’C è arrivato terzo ad un prestigioso premio del web, allora forse le cose sono cambiate. Personalmente non mi ha mai interessato il rapporto moda-second life o moda–myspace, però già il concetto del ‘Like’ di Facebook ha permesso degli ‘avvicinamenti’ anche solo fra fashion addict che mi incuriosiscono molto. Quotidianamente vengo contattato attraverso i network da giovani che vogliono entrare nel fashion system, da piccole realtà imprenditoriali che vogliono farsi conoscere e così via, e questa possibilità di scambio mi piace molto.
Non sono un gran conoscitore delle nuove tecnologie, in tal senso Andrea risulta il mio contraltare ideale, ma sono convinto che I-Pad e possibili fratellini a venire daranno uno scossone al mondo editoriale, così come l’I-Phone lo ha dato alla possibilità di comunicare, riprendere, postare in tempi velocissimi.
Non vedo l’ora di assistere a tutti questi nuovi ipotetici cambiamenti e possibilmente non solo di registrarli, ma pronto a viverli per quanto posso in prima persona.

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