Stefano Saladino

Presentati
Mi chiamo Stefano Saladino, 39 anni interamente vissuti alla ricerca di continui stimoli… e vi garantisco che è difficile vivere così :-). Mi occupo di troppe cose e le faccio tutte male, anche se cerco di impegnarmi al massimo, ma evidentemente non è sufficiente.
Ed allora, alla soglia dei 40 anni mi son posto una sfida. Accanirmi su un’argomento e cercare di svilupparlo al meglio. Qual’è l’argomento scelto? Il “digitale” in tutte le sue forme e declinazioni, partendo da un presupposto: il Digitale DEVE aiutare a migliorare la qualità della vita. Ed allora, insieme ad un gruppo di sconsiderati quanto me, abbiamo deciso di realizzare un progetto che si chiama “DUE – Digital User Experience Festival”. In questo progetto io sono il “Direttore Generale” che sembra un ruolo roboante ma che poi significa fare di tutto di più. Che è poi quello che mi riesce meglio.
In ultimo… vista l’età… non sono un nativo digitale… ma mi sono fatto adottare :-)

Cosa racconti al FashionCamp?
Di sicuro di digitale, anche perché io di moda non ne capisco nulla. Ma non so ancora di cosa parlerò. Il digitale è pervasivo e presente in qualsiasi ambito ed in qualsiasi attività, trova declinazioni ed usi diversi a seconda del bisogno e del progetto. Ed allora mi sa che parlerò di “Digitale trasparente”. Argomento e titolo che mi son venuti mentre rispondevo alla domanda. Non aggiungo altro, speriamo che susciti curiosità.

Come vedi il rapporto tra moda e nuove tecnologie
Le “tecnologie” sono nulla senza i campi di applicazione. La moda è un campo di applicazione. Io quello che non sopporto (a dir la verità sono tante le cose che non sopporto) è una applicazione non ragionata delle tecnologie. Il fatto che esistano non significa necessariamente doverle usare o doverle usare per come si è abituati già a fare. Tutto va reinterpretato, ripensato e riapplicato in maniera continuativa e ricorsiva. Concludo con un pensiero: forse la moda serve più alla tecnologia (per farla crescere) che viceversa. Perché chi si occupa di moda è “creativo” e può contribuire con la creatività ad un uso più intelligente e più proficuo degli strumenti digitali.

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