Presentati
Vivo la mia vita nel web nei panni di Ms. Bunbury, felice di potermi dedicare in libertà a ciò che ho sempre desiderato e che spesso mi sono limitata ad ammirare: il favoloso universo della moda e tutto ciò che gli gira intorno. Tipicamente inglese (e infatti invita tutti i visitatori per un tè), Ms. Bunbury rappresenta un po’ la compagna del più famoso Mr. Bunbury di Wilde, che altro non era che un personaggio fittizio, una via di fuga per una vita alternativa lontano dalle costrizioni di quella reale. Teatime da Ms. Bunbury , è il mio salotto virtuale in cui parlo di numerosi argomenti fra notizie del mondo della moda o del design, libri, film, novità nell’universo dei blogger, tutto ciò che insomma fa tendenza e colpisce l’attenzione del mio sguardo. Cerco di focalizzare l’attenzione su quelli che sono i trend del momento come ad esempio il binomio moda/arte o moda/solidarietà. Nel blog ci sono anche degli appuntamenti fissi come la rubrica “Personal Shopper”, una vetrina di suggerimenti sulle novità del momento da non perdere, il “Fashion Scrapbook”, un esercizio di abbinamenti la cui fonte è il mio armadio o la neonata “Teatime Trends”, in cui, volta per volta, parlo di luoghi, oggetti, curiosità rigorosamente legati all’ora del tè (per ogni fashionista ogni momento della giornata dev’essere all’altezza delle aspettative! ;‐).
Cosa vieni a presentare al FC ?
Al FashionCamp presento la mia esperienza, da spettatrice a parte attiva del dibattito italiano sulla moda. Galeotti furono Glamouronline.it (oggi Style.it, con cui collaboro pubblicando post sul blog del portale, “Appunti di Style”), uno dei primi siti in Italia ad aver rivoluzionato il rapporto fra utente e contenuto del sito, favorendo un approccio attivo ai contenuti e, più recentemente, Thesartorialist.com, il blog di Scott Schuman, un successo mondiale basato su fotografie di gente comune (e non) ripresi dalla strada.
Secondo te che rapporto esiste tra moda e nuove tecnologie?
Le nuove tecnologie stanno innegabilmente trasformando la concezione del fashion system che abbiamo finora conosciuto. I numerosi fenomeni di blog e siti di Streetstyle (Thesartorialist docet), Polyvore, i sempre più avanzati tool disponibili online per ritocco e composizione fotografica, danno la possibilità a chiunque di mostrare nel mondo web la sua personale concezione di moda, favorendo la nascita di veri e propri trend (con il rischio purtroppo di cadere in maniera egocentrica e un pò voyeurista nell’ostentazione di se stessi e del proprio outfit giornaliero). Il web è il nuovo palcoscenico e il non riconoscerlo da parte degli addetti ai lavori sarebbe sciocco. Le iniziative infatti si moltiplicano: sempre più case di modatrasmettono le loro sfilate in streaming, marchi luxury aprono i loro online shop (l’hanno fatto Prada, Gucci, Louis Vuitton ‐ questa accessibilità del marchio era impensabile fino a qualche anno fa). Questa disponibilità di risorse porta l’utente consapevole ad un’educazione dello sguardo e ad un’elaborazione del proprio gusto estetico: il concetto di moda è a portata di tutti, l’utente del web riceve il messaggio, impara ad interpretarlo e darne una visione propria, i nuovi messaggi si diffondono (vedi il proliferare di fashion blogger); a questo punto la moda a sua volta deve essere attenta a recepire questi nuovi messaggi: il rapporto B2C è ribaltato, i grandi marchi sono in primo piano al pari delle catene cheap: la trasformazione del Fashion System con le tecnologie è inevitabilmente inziata!
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